Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XIX – 14 maggio 2022.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
Nuove
basi corticali delle vocalizzazioni apprese in contrasto con la visione
classica. Cerkevich,
Rathelot e Strick hanno esaminato
il controllo corticale di un muscolo laringeo essenziale per la vocalizzazione
in due specie di scimmie, che differiscono per le abilità nella emissione di
vocalizzi modulati. I miglioramenti nelle capacità vocali dei primati erano
associati ad un aumento dell’output discendente da due aree premotorie:
la parte ventrale dell’area 6 (area 6v) e l’area motoria
supplementare (SMA). Questo risultato smentisce la tesi classica secondo
cui i miglioramenti acquisiti delle abilità motorie siano da ascriversi alle
fibre in uscita dalla corteccia motoria primaria. [Cfr. PNAS USA - AOP doi:
10.1073/pnas.2122345119, 2022].
Il
marker di Alzheimer PHGDH getta un’ombra sugli integratori a base di
serina. La scorsa settimana
abbiamo dato notizia dell’identificazione di un nuovo e più affidabile marker
della malattia di Alzheimer, cioè P-tau181 (v. Note e Notizie 07-05-22
Notule). In precedenza è stato proposto come marker diagnostico delle
fasi precoci della demenza neurodegenerativa PHGDH, un enzima chiave per la produzione
di serina, i cui livelli ematici sono accresciuti nella neurodegenerazione.
Sheng Zhong e Xu Chen, ricercatori dell’Università della California a San
Diego (UCSD) che avevano identificato questo marker, hanno trovato nel
tessuto cerebrale di adulti affetti da Alzheimer a vari stadi un’accresciuta
espressione del gene codificante PHGDH, anche in fase precoce, prima che si
manifestino i sintomi cognitivi. In questo nuovo studio, i ricercatori hanno
esaminato il rischio rappresentato dai supplementi dietetici con integratori
contenenti serina: il cervello alzheimeriano ha già
livelli più alti del normale di serina a causa della maggiore attività
enzimatica di PHDGH, e quindi un ulteriore supplemento potrebbe essere nocivo. [Fonte:
UCSD. BM&L-Italia, maggio 2022].
Pandemia:
in attesa del vaccino anti-Omicron si continua con oltre 100 morti al giorno. Mentre si aspetta per settembre un vaccino contro
le varianti Omicron circolanti di SARS-CoV-2 – e il presidente dell’Aifa
Giorgio Palù prevede già a settembre la possibilità di somministrarlo come
quarta dose a tutta la popolazione – si continua a comportarsi come se l’attuale
protezione vaccinale consentisse di non usare mascherine a filtraggio virale e
non rispettare le altre misure protettive. Non c’è purtroppo un controllo
medico dell’informazione: su molti siti web campeggia la domanda – posta a non
si sa chi – circa l’innocuità o la pericolosità della variante omicron,
associata alla menzogna per cui ci sarebbero “informazioni contrastanti”;
basterebbe solo che questa gente leggesse i bollettini dei contagi e le
comunicazioni del Ministero della Salute. Nella settimana dal 6 maggio al 12
maggio i numeri sono stati questi: 6 maggio: 43.947 contagi e 125 morti; 7
maggio: 40.522 contagi e 113 morti; 8 maggio (domenica): 30.804 contagi e 72
morti; 9 maggio: 17.155 contagi e 84 morti; 10 maggio: 56.015 contagi e 158
morti; 11 maggio: 42.299 e 115 morti; 12 maggio: 39.317 e 130 morti.
Il numero
delle persone che muore ogni giorno rimane altissimo: nel mese di aprile si
andava dai 112 morti del 9 aprile ai 166 del 22 aprile; siamo ancora nello
stesso ordine di grandezza. Facciamo solo questa osservazione: basta leggere
quanti positivi si scoprono ogni giorno da inizio pandemia, e magari sapere
dell’incidenza attuale di 559 casi su 100.000 abitanti (Ministero della Salute),
per rendersi conto che affollare gli stadi a capienza piena senza mascherina è
stato un comportamento della massima imprudenza. Per la finale di Coppa Italia
a Roma sono stati registrati 67.944 spettatori, più altre migliaia senza
biglietto in assembramenti in tutta la città. Come se ormai non morisse più
nessuno di COVID-19 e i contagi fossero azzerati da tempo. [BM&L-Italia,
maggio 2022].
La
sincronia nel cervelletto a mezzo secolo di distanza dalla sua scoperta. Chris I. De Zeeuw e Vincenzo
Romano del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Erasmus di Rotterdam
prendono le mosse dalla scoperta di Bell e Grimm di mezzo secolo fa – che
numerose cellule di Purkinje fra loro diverse registrate simultaneamente
potevano eccitarsi sincronicamente nello stesso intervallo di pochi
millisecondi – per sviluppare una rassegna esaustiva degli studi sulla
sincronia semplice e complessa dei picchi di attività elettrica dei principali
neuroni cerebellari, chiarendo il valore dei correlati elettrici in chiave
neurofisiologica. Questo commentario è liberamente accessibile sull’edizione online
di Proceedings of the National Academy of Sciences USA. [Cfr. PNAS
USA - AOP doi: 10.1073/pnas.2204155119, 2022].
Identificati
marker respiratori di eccitazione sessuale umana. Anche se in fisiologia sono stati particolarmente
studiati i ferormoni quali messaggeri volatili di segnalazione sessuale, sono
numerosi i segni della recettività femminile e della propensione maschile all’accoppiamento
che raggiungono il cervello rimanendo in genere sotto la soglia della coscienza.
Si è ritenuto che stati funzionali dell’organismo anche nella nostra specie
possano essere segnalati da cambiamenti della composizione chimica dell’aria
espirata. Wang e colleghi del Max Plank Institute for
Chemistry (Mainz, Germany) hanno analizzato i
composti organici volatili (VOC) presenti nell’aria espirata di 12 donne e 12
uomini sottoposti alla visione di video clip emozionali (10 min.)
intervallati da brevi film neutri (3 min.). I video-test erano di 3 tipi, intesi
a evocare tre stati differenti: sport: attivazione positiva non-sessuale;
horror: attivazione negativa non-sessuale; erotico: attivazione
positiva sessuale. Le reazioni dell’organismo erano rilevate con misuratori
genitali, di temperatura, ecc.
Il respiro è
stato simultaneamente monitorato per i VOC e per la CO2. Mentre alcuni
composti come metanolo e acetone cambiavano uniformemente indipendentemente
dall’ordine dei film, vari composti presentavano variazioni associate all’eccitazione.
Maschi e femmine presentavano durante la visione del video erotico un
abbassamento del livello di CO2 e isoprene. Alcuni uomini
hanno presentato un incremento particolarmente forte di indolo, fenolo
e cresolo, coincidente con l’attivazione genitale, poi seguito da un
rapido decremento al termine del video. Questi VOC sono prodotti di
degradazione della tirosina e del triptofano: la tirosina
precursore delle catecolamine dopamina e noradrenalina, il triptofano precursore
della 5-idrossitriptamina o serotonina: tre neurotrasmettitori di massima
importanza.
Secondo Wang e colleghi, indolo, fenolo e cresolo
costituiscono marker respiratori di eccitazione sessuale. È interessante
notare anche l’abbassamento dei livelli di CO2. [Cfr. Sci Rep. - AOP
doi: 10.1038/s41598-022-10325-6, 2022].
Le
priorità nella ricerca e i finanziamenti alla medicina sessuale criticati da
ricercatori italiani. Uno studio
di Amy Elizabeth Webb e colleghi della Scuola di Psicologia dell’Università di Otawa, che ha indagato su 581 volontarie in orgasmo
masturbatorio e 559 in orgasmo copulatorio l’efficacia della ORS (Orgasm Rating Scale) e della BSOS (Bodily Sensations of Orgasm Scale) per la stima della soddisfazione di donne
fino a 82 anni nell’esperienza dell’orgasmo, è stato proposto come emblematico
di un filone di ricerca in sexual medicine
che impiega ingenti finanziamenti (si pensi anche solo al costo quotidiano pro
capite di 80-120 dollari delle persone volontarie) per ottenere precisione in
stime poco rilevanti. Tra i tanti problemi da studiare con urgenza vi è quello
della sessualità in persone affette da disturbi psicopatologici, sia per
riuscire a prevenire almeno una parte dei tanti crimini sessuali che affliggono
le nostre società sia per approfondire la comprensione delle basi cerebrali
delle psicopatie sessuali. [Cfr. Amy E. A., et al. Orgasm Rating Scale and
Bodily Sensations of Orgasm Scale: Validation for Use with Pre, Peri and
Post-Menopausal Women. The Journal of Sexual Medicine – AOP doi:
10.1016/j.jsxm2022.03.621, May 5, 2022].
Homo
sapiens
fece irruzione nel territorio dell’uomo di Neanderthal 54.000 anni fa. Chris Stringer e colleghi hanno trovato resti dentali
di almeno sette individui in 12 strati archeologici della Grotte Mandrin della Francia meridionale: sei appartenevano a uomini
di Neanderthal, uno apparteneva a un bambino della nostra specie. Sono stati
trovati accanto strumenti di pietra della Neronian
industry, ricondotta per la prima volta a Homo
sapiens. L’irruzione nel territorio di Neanderthal da parte dell’uomo
moderno è stata datata 54.000 anni fa (tra 60.000 e 40.000). Questo ritrovamento
complica la ricostruzione della coesistenza della nostra specie con quelle di ominidi
protoumani in Europa. [Science Adv. 8 (6); doi:
10.1126/sciadv.abj9496, 2022].
Storia
e scienza a confronto nella concezione dell’Origine al Seminario sull’Arte del Vivere. La riflessione ha preso le mosse dal modo in cui
si intende il principio o l’origine in filosofia, per comprendere
le direzioni che ha preso il pensiero nell’affrontare questo argomento. Il
libro della Metafisica di Aristotele, che condensa nelle definizioni la
concezione corrente dei principali tropi filosofici, si apre con i significati
di archē: il principio, l’origine. Il
mondo greco segue una concezione bene espressa dalla Teogonia di Esiodo, che
pone il chaos all’origine di ogni cosa, e vede
concorde la maggior parte dei filosofi nel riconoscere nella phusis l’origine della materia e dell’essere,
mentre la filosofia contemporanea, nella sua molteplicità frammentaria di
prospettive discordi, ha più spesso preso la via della storia: l’origine come
origine del pensiero all’origine della storia, come nel senso che Foucault
desume da Nietzsche.
Lo sviluppo
del discorso ha riconosciuto nel tempo presente la crescente divergenza tra le
teorie elaborate in seno alle scienze umane e la visione propria delle scienze
sperimentali e, in un dibattito tra inconciliabilità e conciliazione, si è
cercato di superare il rischio di uno stallo accantonando, in entrambi i campi,
gli sviluppi super-specialistici, le elaborazioni autoreferenziali e gli autori
refrattari al dialogo.
Salvatore
Natoli, filosofo e grande cultore del sapere storico, si esprime così: “Foucault,
sulla scorta di Nietzsche, scrive che ‘la storia insegna a sorridere della
solennità dell’origine’[1].
Al contrario, la ricerca della provenienza ‘inquieta quel che si percepiva
immobile, frammenta quel che si pensava unito; mostra l’eterogeneità di quel
che s’immaginava conforme a sé stesso’[2]”[3].
E poi conclude: “La storia problematizza. Non è nelle sue possibilità riportare
tutto a sintesi, ma non per questo è insensata. Al contrario è possibile
seguire cammini, individuare ordini che hanno permesso agli uomini di
formulare domande, trovare risposte, selezionare interrogativi”[4].
Un uso ragionato,
prudente e accorto della storia, anche quando sviluppato per tesi
problematiche, è dunque possibile, utile e non rischia di apparire arbitrario,
come le prassi della dimensione letteraria e artistica, agli occhi degli
scienziati.
La verità è
che non abbiamo una storia delle origini, ma solo “storie sulle origini”:
dai miti primordiali studiati in antropologia alle grandi narrazioni religiose,
in epoca arcaica tramandate oralmente. Quindi, l’ottica scientifica potrebbe
essere d’aiuto nel trovare il tempo e il modo migliore per impiegare il paradigma
storico.
La scienza ha
indagato l’origine della specie umana e, dopo l’approdo alla ragione
evoluzionistica di Charles Darwin, ha chiarito nel corso di un secolo le
transizioni evolutive che hanno portato dalle australopitecine
all’Homo sapiens sapiens. Proprio la definizione
di questa realtà specifica e aristotelicamente in divenire dell’origine della
specie può costituire una preziosa indicazione. Le scienze sperimentali,
separando l’origine dell’uomo come filogenesi animale dall’origine
del cosmo, in un tempo in cui gli astrofisici si occupano di teorie sull’origine
dell’universo e i fisici di teorie del tutto, indicano una possibilità più
circoscritta e agevole di esercizio filosofico attraverso la documentazione
storica: studiare le arcaiche, molteplici, multiformi e frammentarie origini della
coscienza culturale dei popoli.
Le origini,
alla luce delle scienze del cervello, non possono dunque collocarsi altrove che
nell’epoca in cui nasce, e quindi ha origine, una coscienza collettiva.
Una coscienza
dell’umanità in cui il singolo trova posto come istante temporale in
un minuscolo frammento di spazio, che coincide con la consapevolezza
individuale. [BM&L-Italia, maggio 2022].
Notule
BM&L-14 maggio 2022
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Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International
Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze,
Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come
organizzazione scientifica e culturale non-profit.
[1] Michel Foucault, Microfisica
del potere, p. 32, Einaudi, Torino 1977.
[2] Michel Foucault, op. cit., p. 36.
[3] Salvatore Natoli, Parole
della filosofia o dell’arte di meditare, p. 108, Feltrinelli, Milano 2004.
[4] Salvatore Natoli, op. cit., p.
109. Su questo tema cfr. S. Natoli, Linguaggio e discorso. L’enunciato e l’archivio
in M. Foucault, in Teatro filosofico. Gli scenari del sapere tra
linguaggio e storia, pp. 131-151, Feltrinelli, Milano 1991.